Che fine ha fatto Totò Baby? (1964)

 
Che fine ha fatto Totò Baby? (1964)

Due fratelli, ladri di mestiere, stanno organizzando dei furti di valigie alla Stazione Termini di Roma. Scoprono però che quella sottratta a una vecchina contiene in realtà un cadavere. Nel tentativo di disfarsene la scambiano erroneamente con la valigia di una coppia di autostoppiste tedesche - chiamate Helga e Inga - appena conosciute.

Costretti a recuperare la valigia, arrivano alla villa dove stanno le ragazze ma vengono scoperti dal padrone di casa, il conte Mischa Auer, che subito li ricatta: in cambio del suo silenzio con la polizia, dovranno aiutarlo a sbarazzarsi della ricca moglie, alla cui eredità egli aspira. Totò Baby esegue l'ordine ma adesso è lui a pretendere un favore dal conte, ovvero vitto e alloggio fino alla guarigione di suo fratello Pietro, temporaneamente costretto sulla sedia a rotelle a seguito di un incidente.

Il conte, temendo che Totò Baby possa rivelare l'uxoricidio alla polizia, decide insieme alle autostoppiste di eliminare i due fratelli. Ma prima ancora che il piano possa essere attuato, Totò Baby scopre per caso una strana pianta coltivata nell'orticello della villa: la marijuana. Pensando che si tratti di un ortaggio da tavola, inizia a mangiarla in grandi quantità condita come insalata. Gli effetti allucinogeni non tarderanno a farsi sentire; Totò Baby impazzisce e in poco tempo commette un omicidio dietro l'altro: una delle due autostoppiste sciolta nell'acido durante un tentativo di seduzione e l'altra strangolata, il conte fatto a pezzi e servito per cena a Pietro inorridito, e le trappole mortali con cui Totò Baby attira il giardiniere e un malcapitato postino, destinati entrambi a venire trucidati con un coltello da macelleria e poi murati all'interno della villa con le braccia lasciate in bella vista, macabramente penzolanti a mo' di reggilampade. Totò Baby infine fugge col fratello su una spiaggia del litorale ostiense, dove sarà catturato dalla polizia: viene quindi internato in un manicomio criminale, nel quale sarà perennemente intento a scrivere le sue memorie con una macchina da scrivere inesistente.

 

Paese di produzione

Italia

Anno

1964

Durata

87 min

Colore

B/N

Audio

sonoro

Genere

commedia

Regia

Ottavio Alessi

Soggetto

Ottavio Alessi, Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi

Sceneggiatura

Ottavio Alessi, Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi

Produttore

Alberto Pugliese, Luciano Ercoli

Fotografia

Sergio D'Offizi

Montaggio

Licia Quaglia

Musiche

Armando Trovajoli

Scenografia

Nedo Azzini

 

  • Totò: Totò Baby/Cornelio, il padre di Totò Baby
  • Pietro De Vico: Pietro "Petruccio", fratello di Totò Baby
  • Mischa Auer: conte Mischa Auer
  • Alvaro Alvisi: il commissario
  • Ivy Holzer: Inga
  • Alicia Brandet: Helga
  • Gina Mascetti: la moglie di Mischa
  • Mario Castellani: Il direttore del riformatorio
  • Olimpia Cavalli: madre di Totò Baby
  • Lina Alberti: la patronessa
  • Inna Alexeievna: la vecchietta alla stazione
  • Peppino De Martino: il maresciallo
  • Giuseppe Tosi: il pensionato alto e grosso
  • Renato Montalbano: il postino