Risate di gioia (1960)

 
Risate di gioia (1960)

Gioia e Umberto si conoscono da vent'anni. Lei fa la generica a Cinecittà, lui vive di espedienti (crea finti incidenti per riscuotere l'assicurazione infortuni). La notte di Capodanno lei viene invitata ad un cenone con amici, i quali non vogliono passare la festa in tredici: la lasceranno sola in piazza Esedra avendo scoperto che con lei sarebbero stati appunto in tredici. Lui viene coinvolto quale spalla di un ladruncolo, Lello, che, pressato dai debiti, vuole derubare i distratti partecipanti alle feste dell'ultimo dell'anno.

I due si incontrano casualmente proprio al veglione scelto da Lello per il suo colpo, ma Umberto, che si vergogna, non le confessa il vero motivo per cui si trova lì. Gioia quindi si aggrega a lui e vince un premio alla lotteria della festa: questo dà modo ai due di esibirsi di fronte al pubblico, in un duetto in cui cantano Geppina Gepì, una canzone del varietà, vantandosi di essere grandi artisti. Pressato dalle insistenze di Lello, che vuole a tutti i costi rubare qualcosa, Umberto cerca di sfuggirgli, allontanandosi assieme all'ignara Gioia.

Vagando per le strade, i due incontrano per caso in un ristorante gli amici di Gioia e si uniscono al loro cenone. Qui, però, lei scopre con sgomento il motivo per cui era stata dapprima invitata e poi abbandonata, mentre lui viene ritrovato da Lello, che lo pressa perché lo assista nei furti. Se ne vanno entrambi e Lello fa in modo di liberarsi di Gioia, facendola salire da sola sulla metropolitana, che la porterà nel lontano deposito.

Lello ed Umberto entrano in un altro veglione e qui si accordano con due figuri, Milena ed il suo sfruttatore-fidanzato, per derubare un ricco americano, visibilmente ubriaco, che la ragazza è riuscita ad agganciare. Gioia, dopo essere riuscita fortunosamente a rientrare in città, li incontra di nuovo e, sempre ignara del vero ruolo di Umberto, se ne va in auto, inseguita dai quattro, con il ricco americano. Costui la conduce alla fontana di Trevi nella quale vuole fare il bagno, per cui inizia a spogliarsi, ma Gioia chiama la polizia che arresta l'americano.

Svanita anche questa possibilità di furto, Lello ed Umberto si ritrovano nuovamente a vagare assieme a Gioia per la città in festa. Dopo aver simulato un incidente, vengono ospitati in un'elegante villa nella quale è in corso un veglione di facoltosi tedeschi e dove Lello adocchia numerosi oggetti preziosi da rubare. Inizia a fare la corte a Gioia, con l'obiettivo di usare la sua borsa per poter portare fuori la refurtiva. La donna, lusingata dalle attenzioni del giovane, accetta le sue avances, nonostante gli avvertimenti di Umberto che la mette in guardia sulle reali intenzioni di Lello sino al punto che tra di loro nasce una colluttazione, in seguito alla quale la refurtiva viene scoperta. I tre vengono cacciati in malo modo dalla villa.

All'alba Lello, frustrato per tutti gli insuccessi, litiga con Gioia e se ne va. La donna ed Umberto, per ripararsi da un improvviso rovescio, entrano in una chiesa. Qui Gioia rivede Lello in ginocchio davanti all'immagine della Madonna e si illude che egli sia lì per pregare, ma poi si accorge che invece lui ha appena rubato la preziosa collana che adorna la statua. Gioia inorridisce per il sacrilegio e blocca Lello, che però riesce a fuggire, mentre sarà proprio lei ad essere accusata dal furto.

Esce dalla prigione otto mesi dopo, il giorno di ferragosto. Ad aspettarla c'è Umberto. I due, senza un soldo, si avviano a piedi per il Lungotevere fantasticando ancora di improbabili successi nello spettacolo.

 

Paese di produzione

Italia

Anno

1960

Durata

106 min.

Colore

B/N

Audio

sonoro

Genere

commedia

Regia

Mario Monicelli

Soggetto

Alberto Moravia

Sceneggiatura

Suso Cecchi D'Amico, Age & Scarpelli, Mario Monicelli

Produttore

Silvio Clementelli

Casa di produzione

Titanus

Distribuzione (Italia)

Titanus

Fotografia

Leonida Barboni

Montaggio

Adriana Novelli

Musiche

Lelio Luttazzi

Scenografia

Piero Gherardi, Giuseppe Ranieri

Costumi

Piero Gherardi

Trucco

Alberto De Rossi, Marcello Ceccarelli

 

  • Totò: Umberto Pennazzuto detto Infortunio
  • Anna Magnani: Gioia Fabricotti detta Tortorella
  • Ben Gazzara: Lello
  • Fred Clark: americano ubriacone
  • Edy Vessel: Milena
  • Mac Ronay: Alfredo, il conducente della metropolitana
  • Leopoldo Valentini: controllore della metro
  • Toni Ucci: amico di Milena
  • Carlo Pisacane: nonno di Gioia
  • Rick von Nütter: aristocratico tedesco
  • Kurt Polter: giovane tedesco
  • Dori Dorika: donna derubata al veglione
  • Gianni Bonagura: presentatore del veglione
  • Marcella Rovena: padrona della pensione
  • Gina Rovere: Mimì
  • Peppino De Martino: tappezziere Colombini
  • Alberto De Amicis: un amico di Colombini
  • Mara Ombra: ragazza della comitiva al ristorante
  • Nino Marchetti: amico della comitiva al ristorante
  • Elena Fabrizi
  • Fanfulla: Spizzico