I tre ladri (1954)

I tre ladri (1954)

Tapioca è un povero ladro di galline che si fa prendere spesso. Per scappare da un negoziante dopo il furto di un salame, precipita tramite un lucernario in una casa signorile deserta. Dopo essersi saziato con le vivande rinvenute in cucina incontra il suo vecchio "apprendista" Gastone Cascarilla, divenuto nel frattempo ladro di classe: impeccabile in frac, cilindro e redingote, vuole estorcere dei soldi alla moglie del ricco imprenditore Ornano, proprietario della casa. Gastone, in possesso delle lettere che la moglie ha inviato a uno dei suoi numerosi amanti, si fa dare la combinazione della cassaforte da questa. Riesce così a rubare 10 milioni e a scappare indisturbato. Tapioca invece rimane ancora nella casa e viene scoperto mentre scappa. Identificato da Ornano in quanto pregiudicato viene arrestato in quanto creduto lo svaligiatore della cassaforte. Ornano vuole a tutti i costi riottenere il denaro rubato in quanto senza di esso finirebbe in bancarotta. Quei soldi infatti gli permettevano di reggere l'intero impero finanziario di cui era proprietario fungendo via via da "anticipo" per tutta una serie di operazioni al limite della legalità. Per convincere Tapioca a rivelare dove ha messo i soldi Ornano decide di riempirlo di regali. La vita in carcere di Tapioca diventa quindi molto lussuosa, la sua cella è dotata di ogni comodità, con i secondini che si trasformano in servitori e camerieri. In poco tempo Tapioca diviene una persona molto popolare persino all'estero, stampa e fans se lo contendono e a lui vengono intitolati cocktail e balli. Al processo nessuno ha quindi il coraggio di testimoniare contro di lui. L'imputato quindi si dichiara colpevole del reato che non ha commesso. Ma proprio in quel momento interviene in aula Gastone che rivela di essere lui l'autore del furto distribuendo i soldi a tutti i presenti e causando un tumulto durante il quale ha poca difficoltà a sfuggire alle guardie del tribunale. Persino Tapioca, quasi disgustato dalla violenza della folla scatenatasi a raccogliere le banconote, riesce a scappare dall'aula di tribunale, rifiutando persino la mazzetta di biglietti da mille offertagli dallo stralunato inventore che lui aveva aiutato.

Paese di produzione

Italia, Francia

Anno

1954

Durata

100 min

Colore

B/N

Audio

sonoro

Genere

comico

Regia

Lionello De Felice

Soggetto

Umberto Notari

Sceneggiatura

Lionello De Felice, Filippo Sanjust, Fèlicien Marceau

Produttore

Rizzoli Film

Distribuzione (Italia)

Dear Film

Fotografia

Romolo Garroni

Montaggio

Mario Serandrei

Musiche

Roman Vlad

Scenografia

Virgilio Marchi

Costumi

Georges Annenkov Madeleine Rabusson

  • Totò: Tapioca
  • Gino Bramieri: l'industriale Edmondo Ornano
  • Simone Simon: la signora Noris Ornano
  • Giovanna Ralli: Marietta, la cameriera
  • Jean-Claude Pascal: Gastone Cascarilla
  • Virgilio Riento: il commissario Zannini
  • Turi Pandolfini: l'uomo delle invenzioni
  • Bice Valori: Aida
  • Claudio Ermelli: l'avvocato della difesa
  • Mario Castellani: l'avvocato di Ornano
  • Memmo Carotenuto: Battista, il maggiordomo
  • Camillo Pilotto: il presidente del tribunale
  • Lauro Gazzolo: il Pubblico Ministero
  • Nino Milano: vicecommissario Catalucci
  • Salvo Libassi: il pizzicagnolo
  • Carlo Sposito: Michele, il capo secondino
  • Laura Gore: la nobile conosciuta da Tapioca
  • Isarco Ravaioli: un secondino