Operazione San Gennaro (1967)

 
Operazione San Gennaro (1967)

Jack, Maggie e Frank sono tre ladri statunitensi, giunti a Napoli per rubare il tesoro di san Gennaro.

Senza svelare i loro piani, i tre chiedono aiuto a una vecchia gloria della malavita napoletana, don Vincenzo "il fenomeno", che però si sente troppo vecchio per nuove imprese e inoltre è detenuto a Poggioreale: egli consiglia quindi ai tre di rivolgersi ad Armandino Girasole, detto "Dudú". Questi è a capo di una sgangherata banda composta da Sciascillo, suo assistente, il "Barone", un uomo che millanta di avere il cuore a destra e vive facendo ospitate in aule universitarie e congressi internazionali di medicina, il becchino "Agonia" e il "Capitano", capo ultras del Napoli e "tecnico" della banda. Inizialmente Jack non informa Dudú delle sue reali intenzioni, ma gli chiede soltanto un aiuto per realizzare un grosso colpo.

Il primo tentativo fallisce sul nascere perché, dopo che Dudú si trattiene per ore a una festa di matrimonio, la banda, coinvolta nei festeggiamenti, perde il bulimico Frank, che muore per indigestione in seguito a un'abbuffata di cozze. Con la morte di Frank, Jack è costretto a informare Dudú del suo piano: impadronirsi del tesoro, del valore di 30 miliardi di lire. Dudú e la sua banda tentennano davanti a una proposta che non solo è difficile da attuare, ma appare anche sacrilega. Decidono così di chiedere il permesso al santo, interpretando come un suo assenso un raggio di Sole che, dopo la pioggia, ne illumina la statua. Le vere intenzioni di Dudú sono comunque quelle di tenere tutto il tesoro per sé e usarne una parte per portare benefici alla città. L'uomo propone all'americano di effettuare il colpo durante la serata finale del Festival di Napoli, per poter approfittare così di una città semideserta e distratta dalla manifestazione canora.

Alla data stabilita la banda si rimette in azione. Agonia e il Capitano si aprono un varco nelle fogne con dei laser, apparecchi a ultrasuoni ed esplosivo, ma, per via di una soffiata, la polizia si trova nella zona dell'esplosione e li arresta. Dudú, Jack e Maggie, dopo aver oltrepassato con un espediente un muro e dei fili elettrici, si ritrovano bloccati nella cripta della chiesa del tesoro e, in un gesto di rabbia, Dudù picchia i pugni sul muro, accorgendosi che c'è una porta. Entrano e trovano Sciascillo, che spiega di essere entrato tranquillamente dalla porta della chiesa che il custode ha dimenticato aperta. Riescono a impossessarsi del tesoro protetto da un cristallo antiproiettile, ma poco dopo Jack e Maggie traggono in inganno Dudú e fuggono con il bottino. Dopo un inseguimento tra le vie del centro, la donna, per non dover spartire il malloppo, uccide Jack e ne fa precipitare l'auto in mare.

Dudù e Sciascillo assistono al recupero dell'auto dalle acque del porto, convinti che tutti e due siano finiti a mare con il tesoro, ma poco dopo vengono a sapere da Concettina, la fidanzata di Dudú, che Maggie non è morta e sta anzi per partire dall'aeroporto di Capodichino. Con una folle corsa in auto fra i vicoli di Napoli, Dudú raggiunge l'aeroporto e appena prima della partenza riesce a strappare il tesoro che Maggie si era cucita addosso. Nulla può però contro mamma Assunta, la madre adottiva infuriata per il furto sacrilego, che coinvolge addirittura l'arcivescovo di Napoli. Sarà quest'ultimo a prelevarlo personalmente all'aeroporto e a condurlo con la sua auto in mezzo alla folla in festa per la processione di San Gennaro. Dudù tenta all'ultimo momento di sottrarsi con la borsa contenente il bottino ma, stretto dalla folla e scambiato da tutti come l'eroico salvatore del tesoro, non può far altro che restituirlo alla città.

 

Paese di produzione

Italia, Francia, Germania Ovest

Anno

1966

Durata

98 min

Colore

colore

Audio

sonoro

Genere

commedia

Regia

Dino Risi

Soggetto

Ennio De Concini, Dino Risi

Sceneggiatura

Ennio De Concini, Dino Risi, Adriano Baracco, Nino Manfredi

Produttore

Turi Vasile

Casa di produzione

Ultra Film - Roma, Lyre - Paris, Roxy Film - Munchen

Distribuzione (Italia)

Interfilm

Fotografia

Aldo Tonti

Montaggio

Franco Fraticelli

Musiche

Armando Trovajoli

Scenografia

Luigi Scaccianoce

Costumi

Maurizio Chiari

 

  • Totò: don Vincenzo
  • Nino Manfredi: Armandino Girasole, detto Dudú
  • Senta Berger: Maggie
  • Harry Guardino: Jack
  • Claudine Auger: Concettina
  • Mario Adorf: Sciascillo
  • Ugo Fangareggi: Agonia
  • Dante Maggio: il Capitano
  • Giovanni Drudi: l'arcivescovo Aloisio
  • Giacomo Rizzo: Giacomo
  • Pinuccio Ardia: il Barone
  • Vittoria Crispo: mamma Assunta
  • Enzo Cannavale: Gaetano, secondino
  • Nella Gambini: damigella al matrimonio
  • Rino Genovese: commissario di Polizia
  • Carlo Pisacane: spettatore della casa con il muro demolito
  • Solvi Stubing: suora
  • Ralph Wolter: Frank
  • Maria Tedeschi: donna all'aeroporto
  • Liana Del Balzo:
  • Vincenzo Falanga: Settebellezze
  • Elena Fiore: vedova alla carrozza funebre
  • Mario Laurentino: commissario